Torre Palù, ex Torre Nuova, fu eretta nel ’700 inoltrato su progetto dell’ingegner Giacomelli e rientra fra le tipologie di architettura idraulica fortificata. Infatti, il nome di Torre è indice della funzione militare, oltre che idraulica, svolta dall’edificio, ora appartenente al Consorzio di Bonifica I Circondario Polesine di Ferrara.
Ormai isolata in mezzo alla campagna ad oltre 2 km dal mare, la struttura è una chiavica a “porte vinciane” costruita sul Canal Bianco per migliorarne il deflusso idrico e si presenta come un edificio a pianta rettangolare formato da due piani, più sottotetto, originariamente collegati da due scale a chiocciola, ora non più presenti. Le mura, in laterizio intonacato, presentano due ingressi situati uno su ogni prospetto minore, con volte a sesto acuto sormontate da balconi. La struttura del tetto è a padiglione, con tavelle in cotto e manto in coppi. La chiavica poggia su sei piloni, cuneiformi a monte e arrotondati a valle, sui quali insistono cinque volte a botte a sesto semiellittico in mattone. Su entrambi i prospetti maggiori le finestre, cinque per piano, sono poste in posizione assiale rispetto alle volte sottostanti. All’interno, profondamente ristrutturato nell’800, ci sono due camini e pavimenti in cotto; i congegni per il sollevamento delle paratie e le “porte vinciane” sulle cinque conche, visibili fino a qualche decennio fa, non sono più presenti. Il primo piano della Torre era utilizzato per le operazioni idrauliche, il secondo piano come abitazione.
La vicina Chiavica del Bosco, costruita su progetto dell’architetto Tosi a metà del ’700 e oggigiorno appartenente al Consorzio di Bonifica I Circondario, è una chiusa ausiliaria che si trovava sul Canale Bentivoglio. Questo manufatto idraulico ha una struttura ad un piano, a pianta rettangolare, che insiste su tre volte a botte in mattoni sorrette da pilastri cuneiformi a monte e arrotondati a valle. Il tetto è coperto a padiglione con manto in coppi, i muri sono in laterizio a pietra a vista e presentano, sui due prospetti maggiori, tre finestre poste in posizione assiale rispetto alle volte sottostanti. Sui prospetti minori sono presenti due porte, sormontate da archi a sesto semiellittico, che permettono l’accesso all’interno della Chiavica, dove si trovano gli elementi in pietra sui quali poggiavano le paratie verticali. Anticamente, la Chiavica del Bosco era provvista di androne passante che consentiva il transito da una parte all’altra dello scolo Bentivoglio.
Modalità di visita
Il complesso è stato recentemente ristrutturato, ma è attualmente chiuso al pubblico e visibile solo dall’esterno. All’interno di Torre Palù è prevista la realizzazione di un punto di ristoro e di un centro visite del Parco.